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Pubblicità Golia Herbs, la capra e le cuffie col messaggio subliminale
C'è la crisi e si vede anche dalla pubblicità trasmessa in tv: ultimamente non si vede nessuno spot interessante, ma solo promozioni per telefoni e internet, sconti per automobili di gamma medio-bassa, biscotti (ma solo quelli del Mulino Bianco); neanche la pasta Barilla non ci ricorda più che dove c'è Barilla c'è casa. Da qualche giorno, invece, il nuovo spot delle caramelle Golia Herbs ravviva l'interesse dei consumatori.
La pubblicità è ambientata in un vagone della metropolitana, senza dire quale; nessuna scritta, nessun dialogo, solo
alcuni passeggeri: uomini, donne, giovani, anziani, occidentali, orientali ecc. Si chiudono le porte ma sul treno
sale un clandestino: una capretta attratta dal profumo delle caramelle in tasca dell'uomo in fondo al vagone, e proprio
dietro all'uomo vestito con un completo grigio si intravedono due cartelli con la scritta Golia.
L'uomo non ha
nessun bagaglio, se ne sta in piedi per conto suo ascoltando musica da un paio di cuffie bianche, vistose, di vecchio
tipo, collegate a non si sa bene cosa. La capra mira al pacchetto di caramelle nella tasca dell'uomo che senza
esitazione ne offre una all'animale mostrando bene il pacchetto agli altri passegeri. Essere senza bagaglio e con le mani libere
lo facilita nel prendere subito le caramelle dalla tasca.
Guardavo la pubblicità e mi chiedevo: perché quelle cuffie? Mi sono dato due spiegazioni, non so quanto siano valide:
- le cuffie inforcate sulle testa richiamano le corna della capra e - come la capra - sono di colore chiaro;
- le cuffie, che in inglese si chiamamo earphones o earbuds richiamano nella prima sillaba il nome delle caramelle, le Herbs.
Inoltre, la parola Golia richiama - o può richiamare - la parola goat che in inglese vuol dire capra.
I siti specializzati - ad esempio pubblicitaitalia.it - ci dicono che lo spot è stato realizzato dall'agenzia Selection, la stessa della famosa marionetta, e girato in un vagone d'epoca conservato nel Museo dei Trasporti e dei Giocattoli a Stoccolma, forse per dare un'ambientazione generica e anonima che da un lato non oscura il marchio e dall'altro è adatta a qualsiasi parte del mondo venga trasmessa. Avviene un po' come quando nelle pubblicità delle auto per proporci paragoni che esaltino il nuovo bolide, inquadrano modelli vecchi senza marchi e scritte (ad esempio la pubblicità della Citroën, quella dove chi guida imita con la bocca i rumori del navigatore, del climatizzatore, dell'antifurto ecc.).
About me
Antonio Picco, blog on-line dal 2003.
Osservatore intransigente della società, critico dell'evoluzione digitale e del suo impatto sulle nostre vite.
Nel mio blog condivido riflessioni inedite sull'evoluzione del digitale e il suo impatto sulla società, con l'obiettivo di scardinare i diktat del pensiero stampato.
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