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I call center, la privacy e l'inutile Registro delle opposizioni
La volta scorsa vi raccontavo di come intendevo far valere il mio diritto alla
privacy nella sporca faccenda delle chiamate dai call center, che tutti noi conosciamo.
Ho tutto il rispetto
per il lavoro degli operatori dei call center, ma nessuna pietà per chi se ne frega del diritto alla privacy.
Vi raccontavo di aver inviato a diversi call canter delle mail di posta certificata (pec) per esercitare il diritto alla privacy di cui agli articoli 7 e 8 del DLgs. 196/2003; cioè, chiedevo loro dove avessero preso il mio numero di telefono. Solo da uno dei destinatari ho ricevuto una risposta: il numero di telefono di casa è pubblicato sulle Pagine Bianche, mi rispondono, ed è da lì che hanno trovato il numero.
Non mi aspettavo questa risposta: è dal 2011 che sono iscritto al Registro pubblico delle opposizioni, quel famoso registro - ogni tanto si vede anche la pubblicità in tv - al quale ti iscrivi per non ricevere più telefonate pubblicitarie. Come mai dal call center mi dicono di aver preso beatamente il mio numero di casa dall'elenco del telefono? E il Registro a cosa serve?
Qui casca l'asino! Leggiamo sul sito del Registro, nell'area per gli operatori che in conformità al Dpr. 178/2010 gli operatori che intendono contattare gli abbonati presenti nell'elenco del telefono sono tenuti a registrarsi al sistema gestito dalla Fondazione Ugo Bordoni, che tiene - appunto - il Registro delle opposizioni. Il call center, quindi, dovrebbe versare alle casse della Fondazione da 18 a 208 mila euro (dipende dalla grandezza del database) e chiedere alla Fondazione di cancellare dal proprio database quei numeri iscritti nel Registro che non sono più da contattare. Il database ripulito (e legale) così ottenuto avrà una validità di 15 giorni.
In altre parole, il call center che dice di aver preso il mio numero di casa dalle Pagine bianche risulta non essere in regola!
Cosa si nasconde dietro l'esosa tenuta del Registro delle opposizioni, quasi completamente informatizzato e quindi a costi di gestione relativamente bassi? Quanti tra tutti i call center possono permettersi di versare fino a 208 mila euro ogni 15 giorni? Di sicuro non il mobilificio che mi ha chiamato 10 minuti fa...
La legge c'è, gli strumenti anche ma di fatto il Registro delle opposizioni è meno utile della carta igienica! E il nostro diritto alla privacy?
Un altro discorso se il numero glielo avessi dato io stesso (anche se a mia ingenua insaputa): in quel caso il Registro delle opposizioni perderebbe ogni diritto di precedenza.
About me
Antonio Picco, blog on-line dal 2003.
Osservatore intransigente della società, critico dell'evoluzione digitale e del suo impatto sulle nostre vite.
Nel mio blog condivido riflessioni inedite sull'evoluzione del digitale e il suo impatto sulla società, con l'obiettivo di scardinare i diktat del pensiero stampato.
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