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Le eccellenze tutte italiane, un'espressione ormai abusata
È andata incontro a un forte rilancio nell'uso pubblico la parola eccellenza: le eccellenze del made in Italy, i ricercatori nelle università sono le nostre eccellenze, ma sono eccellenze anche le caciotte, il vino, la pasta, la pizza ecc.
Nel vocabolario
Nel Vocabolario Treccani on-line, il significato di eccellenza che ci interessa e:
Qualità di chi o di ciò che è eccellente: e. d’ingegno; raggiungere l’e. nell’arte (cioè il grado più alto, la perfezione).
Il vocabolario ricorda anche gli altri significati e, cioè, quello di titolo onorifico e di locuzione avverbiale simile a per antonomasia. Eccellenza deriva dal verbo eccellere, col significato di superare tutti gli altri o di distinguersi per eminenti qualità: è uno scienziato che eccelle nel campo degli studi fisici, eccelleva tra i pittori suoi contemporanei.
Nell'uso comune, perde di significato
Eccellere, quindi, presuppone un gruppo di individui confrontabili tra i quali solo qualcuno supera tutti gli
altri. Parlare di eccellenze, così come si fa oggi, riferendosi alle persone (ma anche alle cose) eccellenti
perde di significato - secondo me -
perché se i ricercatori nelle università sono eccellenze, se cioè tutti sono in grado di perfezione, è come dire che
non lo è nessuno; i nostri prodotti alimentari che tutto il mondo ci invidia sono le eccellenze del made in Italy
- usano dire per promuovere la buona qualità del vino, dei formaggi o della pasta - ma il numero dei prodotti eccellenti
coincide con la dimensione dell'insieme dei prodotti made in Italy.
Come abbiamo letto nella definizione del vocabolario, sarebbe più corretto dire che quel ricercatore, e solo lui, è
eccellente in quella materia nell'ambito del gruppo di ricercatori di cui fa parte; oppure, che il vino con
quell'etichetta eccelle tra i vini prodotti con lo stesso uvaggio.
Espressione abusata
Nel linguaggio comune, invece, eccellenza mi risulta un'espressione abusata nella quale converge un significato sconfinato e inflazionato. Non è eccellente chi si distingue dagli altri, ma chi occupa un ruolo di prestigio e viceversa; la perfezione di un prodotto eccellente può addirittura essere replicata in serie e tra quei prodotti nessuno si distingue dagli altri perché tutti uguali e tutti perfetti.
A salvaguardia di un privilegio
Inoltre, nel dibattito politico parlare di eccellenza si accompagna spesso alla salvaguardia di un privilegio,
quando il fatto di eccellere - se l'eccellenza è davvero riconosciuta - è già di per se una condizione privilegiata
(nel senso buono di privilegio, stavolta). Lo scienziato che eccelle nel suo campo non dovrebbe aver bisogno
di elemosinare le attenzioni dell'opinione pubblica perché la sua bravura è già riconosciuta quando diciamo che
eccelle nel suo campo.
Invertendo l'ordine logico, per ricevere attenzioni e soldi pubblici c'è chi si
autoproclama eccellenza italiana, il cui merito deve essere riconosciuto e premiato per decreto.
La petizione
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About me
Antonio Picco, blog on-line dal 2003.
Osservatore intransigente della società, critico dell'evoluzione digitale e del suo impatto sulle nostre vite.
Nel mio blog condivido riflessioni inedite sull'evoluzione del digitale e il suo impatto sulla società, con l'obiettivo di scardinare i diktat del pensiero stampato.
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