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Misunderstood, la pubblicità natalizia della Apple
In tv lo spot della Apple per augurare delle felici vacanze e non proprio un buon Natale per non offendere nessuno.
Lo spot dura ben 90 secondi, contro i normali 30 secondi, e solo alla fine si capisce che è uno spot della Apple.
Come si vede nel fotogramma estrapolato dal video, lo spot racconta di una famiglia numerosa che si prepara a trascorrere
le vacanze natalizie (si capirà dall'albero di Natale) sulla neve, forse nella casa dei nonni. Il ragazzino deve
aver già ricevuto per regalo il suo smartphone e più volte viene sorpreso mentre smanetta chino sul telefonino mentre
tutti gli altri si godono la buona compagnia, le chiacchiere e l'affetto dei propri cari. Il finale, però, sarà
inatteso, come il titolo dello spot lascia intendere: Misunderstood, cioé malinteso.
Nel momento di aprire i regali, il ragazzino - pallido, magro, spettinato, a tratti ingiustificatamente malinconico - si mette al centro dell'attenzione e accende la tv, clicca sullo smartphone e parte un video: quando smanettava col telefonino, non stava chattando o twittando, ma stava riprendendo i momenti più belli della vacanza per farne un video ricordo.
Allora ho ripensato a quella volta che ero andato a un concerto, con il mio nuovo smartphone in tasca per fare foto e video; ma non c'era abbastanza luce e le foto e i video continuavano a non venire nitidi come mi aspettavo. Dopo la fine del concerto, riguardavo le foto venute da schifo e pensavo: del concerto la cosa che ricordo di più non è lo spettacolo ma il display del telefonino.
Lo spot della Apple mi trasmette anche questa triste realtà della tecnologia di ultima generazione. Se vogliamo
vivere e allo stesso tempo condividere i nostri migliori momenti con foto, video e aggiornamenti di stato, corriamo
il rischio di non vivere pienamente quei bei momenti che, purtroppo, sono irripetibili.
Dobbiamo fare una
scelta: o nel nostro cuore, o nella memoria del telefonino.
Negli ultimi fotogrammi, il resto della famiglia guardando il video capisce che nelle ore prima il ragazzino non si estraniava perché voleva essere altrove, ma perché stava preparando il file multimediale col telefonino. Quando il video finisce e tutti si abbracciano, l'iPhone del ragazzino non riprende quel momento che è il migliore della vacanza; eppure, quel momento se lo ricorderanno tutti. Invece, nessuno potrà ridare alla famiglia il resto della vacanza che il ragazzino ha trascorso stando per i fatti suoi.
Per quanto l'iPhone possa essere tecnologicamente potente e internet ci consenta di connetterci sempre e quasi ovunque, è quando abbiamo il telefonino spento che ci godiamo pienamente la vita. Mettete via quell'iPhone: siete ridicoli!
Ecco il video dello spot della Apple. Solo io noto una certa somiglianza tra il profilo del ragazzino e Steve Jobs da giovane?
About me
Antonio Picco, blog on-line dal 2003.
Osservatore intransigente della società, critico dell'evoluzione digitale e del suo impatto sulle nostre vite.
Nel mio blog condivido riflessioni inedite sull'evoluzione del digitale e il suo impatto sulla società, con l'obiettivo di scardinare i diktat del pensiero stampato.
Le parole sono di tutti e le opinioni si condividono.
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