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Perché dico che Derrick è attuale
La serie dell'Ispettore Derrick è stata la risposta tedesca ai polizieschi americani degli anni Settanta e Ottanta, ma dai telefilm con i piedi piatti, gli sbirri, le sparatorie e le corse in macchina lungo stradoni a otto corsie non ha copiato niente. L'omicidio accade e viene narrato così come lo si potrebbe leggere su un articolo di cronaca. La narrazione dei fatti, invece, ha un tema diverso ed oggi, più di allora, è attuale.
Le intenzioni della serie sono, a mio parere, accennate in uno dei primi episodi: Quattro colpi dietro la porta, col titolo originale Pfandhaus. L'omicidio è il gesto brutale e disumano che compie chi vive in uno stato di miseria umana, nell'episodio rappresentata dal vecchio Gustl Karusska, che pur vivendo nell'agiatezza e in compagnia di una giovane amante è divorato dalla consapevolezza di essere misero, anche se forse ingiustamente.
La miseria umana
La miseria umana è rappresentata con dettagli, ambientazioni, comparse e inquadrature. Anche la gioia di vivere, la Bayerische Lebensfreude tipica della gente bavarese, quando viene mostrata nelle birrerie o nei lussuosi club, è espressione di sconfitta e di resa al protocollo della cosiddetta gente perbene.
Ancora attuale
Perché dico che Derrick è attuale? Lo dico perché il modo di parlare di delitti nei tanti talk show pomeridiani e serali mette in luce la miseria umana, svelata da ripetute ed estenuanti intrusioni sulla vita privata delle persone coinvolte nella storia: oggi lo fanno con interviste ai vicini di casa e con gli screenshoot delle chat su Facebook; Derrick lo faceva svolgendo il suo lavoro di ispettore capo della Squadra omicidi di Monaco.
Mai come ora siamo così vicini agli indiziati di omicidio e ai parenti della vittima. Possiamo addirittura chiedere loro l'amicizia su Facebook. In nessun altro telefilm oltre a Derrick lo spettattore è vicino ai personaggi, ben inquadrati dall'inizio e sempre uguali a loro stessi fino alla fine della puntata.
Allo stesso modo, nei talk show si cerca ossessivamente e in modo maniacale di delineare il profilo psicologico degli indiziati, riconoscendo in alcune espressioni della loro vita quotidiana, specie se registrata su Facebook, i tratti caratteristici dell'omicida per poi scoprire, invece, che quella vita era apparentemente normale e uguale alla vita di tanti altri. La differenza tra l'indiziato e tutti gli altri è, scopriremo, la miseria umana che fa perdere la ragione, tanto da non poter più distinguere il bene dal male.
Immagine, fonte: derrick-database.com.
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Antonio Picco, blog on-line dal 2003.
Osservatore intransigente della società, critico dell'evoluzione digitale e del suo impatto sulle nostre vite.
Nel mio blog condivido riflessioni inedite sull'evoluzione del digitale e il suo impatto sulla società, con l'obiettivo di scardinare i diktat del pensiero stampato.
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