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Vergognoso l'uso dei clickbait per far soldi anche sui morti del terremoto
Il terremoto comincia ad essere un business anche dalla condivisione di link su Facebook, naturalmente di clickbait.
Quei link che regalano i milioni
Essere liberi di dire ciò che pensi non vuol dire che qualcuno ti dia ascolto. Sei ascoltato quando parli se chi hai davanti è interessato o spinto a voler conoscere ciò che ancora non sa.
Da quando il luogo d'incontro non è più il bar ma la home page di Facebook (e dei social network), il peggior modo per essere ascoltati è la tecnica del clickbait, cioè del pubblicare link con titoli ingannevoli e fuorvianti, ma che ti incuriosiscono: ecco i nomi di tutti i morti provocati dal sisma; ecco il nome del primo sciacallo sorpreso a rubare tra le macerie; ecco cosa fa ora Antonella Elia per vivere.
Clicca, scopri di più, saziati con il beverone al gusto di informazione che altro non è che sciacquatura di piatti sporchi.
Il peggio è che più tu clicchi, più loro fanno i milioni.
La parte ancora peggiore è che anche il terremoto che l'altro giorno ha ridotto a niente la vita di molte persone è per loro l'occasione di fare ancora più soldi, come per quelli che ridevano al telefono dopo il terremoto a L'Aquila.
I click servono ad aumentare le visite alle pagine del loro sito internet, dove gli inserzionisti pagano per avere gli spazi pubblicitari. Più click, più visite, più soldi dagli inserzionisti.
I vergognosi titoli clickbait di Fanpage
Guarda come usa il terremoto la pagina Facebook di Fanpage per macinare click e milioni.
Clicca per sapere i nomi dei morti. Ma non ti vergogni?
Vuoi sapere il nome e a te che cosa cambia?
Facebook è suo e ha già dichiarato guerra ai clickbait perfezionando l'algoritmo che genera il flusso di notizie sulla timeline.
Ci casca anche Libero Quotidiano
Anche la pagina Facebook di Libero Quotidiano da vergognosamenti uso di clickbait.
I link clickbait di Leggo.it
E poi la tragica scoperta ma per scoprirlo devi cliccare e loro ci guadagnano sui terremotati.
Che cosa puoi fare per non cadere nel trucco?
Hanno tutti capito il trucco dei titoli ingannevoli. E tu?
Puoi fare qualcosa per rendere il Web un posto migliore, per premiare la qualità di chi si impegna onestamente e per punire chi fa il furbo anche sulle disgrazie del terremoto:
- scrivi nel commento del post uno spoiler per disinnescare la bomba della curiosità;
- commenta con un semplice clickbait, qualcuno capirà;
- se condividi un post con un link clickbait, descrivi meglio di che cosa si tratta;
- soprattutto smetti di seguire la pagina.
About me
Antonio Picco, blog on-line dal 2003.
Osservatore intransigente della società, critico dell'evoluzione digitale e del suo impatto sulle nostre vite.
Nel mio blog condivido riflessioni inedite sull'evoluzione del digitale e il suo impatto sulla società, con l'obiettivo di scardinare i diktat del pensiero stampato.
Le parole sono di tutti e le opinioni si condividono.
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