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Il Nokia 3310 ha cambiato il mondo molto di più dell'iPhone

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Il telefonino che ha cambiato il mondo è, per me, il Nokia 3310 che era progettato per stare in una mano. L'iPhone è, invece, una religione. Il mio personale ricordo.

Il mio primo telefonino

In questi giorni ricevo molti sms da parte della mia compagnia telefonica e ripenso a quel giorno in cui diventavo loro cliente. Era il 6 agosto 1999, venerdì, una giornata di sole. Quell'estate è stata particolare perché riuscivo a passare nella sessione estiva tutti gli esami universitari che avevo programmato e, quindi, per la sessione di settembre non avevo niente da studiare.

In TV passava spesso la pubblicità di Omnitel con Megan Gale. In promozione c'era un telefonino Panasonic con la carta ricaricabile, cioè senza l'abbonamento e senza costi fissi (se non quelli per ricaricare il credito).

Quel giorno, verso l'ora di pranzo, decidevo di comprare anche io un telfonino e prendevo un Panasonic EB-G520, blu, al prezzo di 295000 lire. Nel prezzo erano inclusi 50000 lire di traffico prepagato.

Purtroppo la batteria è compromessa e oggi non riesco a far funzionare il mio Panasonic.

Che cosa succedeva in quel periodo?

Ricordo che in quel periodo si celebrava il 30esimo anniversario della missione spaziale Apollo 11, che il 20 luglio 1969 portava il primo uomo sulla Luna.

Inoltre, per l'11 agosto era attesa l'eclissi di sole già prevista da Nostradamus e l'evento creava ansie di ogni genere. Mancavano pochi mesi al 1° gennaio 2000 e si temevano gli effetti del Millenium Bug.

Il giorno dell'eclissi il cielo non era completamente sereno e, quindi, l'effetto finale dell'oscuramento del sole deludeva un po' le mie aspettative.

Che cosa si poteva fare con il telefonino

Nella scatola originale del Panasonic, che ancora conservo, ritrovo il materiale pubblicitario di Omnitel. Lo slogan di Omnitel parlava di persone in grado di cambiare il mondo.

Tra i servizi offerti da Omnitel c'erano:

  • la segreteria telefonica personalizzabile;
  • Omnitelnet, un servizio per accedere a Internet tramite un computer collegato al telefonino e utilizzando la rete GSM, ma solo se il telefonino era predisposto;
  • Internet Mailbox, cioè una casella di posta elettronica abbinata al numero di telefono che permetteva di ascoltare le e-mail ricevute e di inviare e-mail tramite sms (quindi molto brevi);
  • i brevi messaggi di testo sms, con la carta SIM già comodamente abilitata all'invio e alla ricezione dei 160 caratteri, mentre fino ad allora le carte sim di serie non erano abilitate al servizio di messaggistica;
  • l'invio di fax tramite sms;
  • numeri speciali per prenotare un taxi, conoscere informazioni turistiche, finanziarie, sportive ecc.

Quanto costava chiamare?

Io sceglievo la tariffa a fascia oraria: durante la sera e la notte dalle ore 18 alle 8 chiamavo a 195 lire/minuto più IVA; durante il giorno dalle ore 8 alle 18, invece, chiamare mi costava 990 lire/minuto più IVA. Un sms costava 200 lire (IVA inclusa), ma il costo dei messaggi veniva addebitato ogni 10 sms inviati (cioè, 2000 lire ogni 10 sms). Questo permetteva di inviare sms anche se il credito era nullo, perché l'addebito partiva solo dopo l'invio del decimo sms.

Tradotto in euro, chiamare di giorno costava circa 0,60 euro/minuto e chiamare la sera circa 0,12 euro/minuto; un sms costava 0,10 euro.

Quindi, un minuto di chiamate durante il giorno nel 1999 costava quasi quanto un caffè al bar.

Nel periodo natalizio, con la Christmas Card di Omnitel si potevano inviare fino a 100 sms al giorno gratis e la promozione era attivabile con la speciale carta servizi da 10000 lire (5,20 euro circa). Visto il generale successo della promozione, le carte servizi per la Christmas Card erano introvabili.

Un telefonino con meno tasti

Il mio Panasonic aveva un design innovativo rispetto ai telefonini delle altre marche. Riprendeva le linee del Nokia 5110 ma il tasto centrale di navigazione dava un più rapido accesso al menù di navigazione del telefonino, per quelle poche funzioni disponibili. Non c'erano antenne da estrarre o sportellini da aprire, ma in tasca era ingombrante, con i suoi 14 cm di lunghezza (antenna esclusa).

Le suonerie erano standard e c'era la vibrazione.

La memoria della sim poteva contenere un numero massimo di sms (se non sbaglio 10), quindi era necessario cancellarli di volta in volta per poterne ricevere di nuovi.

La batteria assicurava una durata di 80 ore in stand-by e di 3 ore di conversazione.

In questa scheda puoi leggere altre informazioni tecniche del Panasonic EB-G520.

Il Nokia 3310, rivoluzionario più dell'iPhone

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Nell'umida e fredda mattina del 13 novembre 2001 decidevo di lasciare il mio Panasonic e di comprare un Nokia 3310. Il negozio era aperto da pochi minuti quando facevo l'acquisto. Al prezzo furbo di 298999 lire (non è un errore di stampa!) mi portavo a casa il Nokia, il per antonomasia. Avanzo ancora una lira di resto.

Quel modello di Nokia è stato uno dei più diffusi, a memoria. Tutti ne hanno avuto uno.

A distanza di due anni, per lo stesso prezzo del mio Panasonic, il Nokia era più evoluto: non aveva l'antenna esterna che sporgeva, le cover erano intercambiabili, le suonerie erano di più e te le potevi comporre da solo con un facile editor musicale, aveva i giochi ed era disegnato per essere tenuto in mano.

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A parere mio, il Nokia cambiava profondamente la concezione dei telefonini. Le dimensioni più compatte erano della misura della tasca dei pantaloni e bastava una sola mano per reggere il telefonino e per scrivere sulla tastiera, usando il T9 per la scrittura veloce. Il T9 diventava, col tempo, anche il modo per controllare la corretta grafia delle parole.

Da allora, i telefonini diventavano sempre più piccoli, come i Samsung per esempio, che criticavo perché troppo piccoli.

Nel 2017 i devoti della religione di Apple celebrano i 10 anni dell'iPhone. Secondo loro l'iPhone ha cambiato il mondo, ma per me non è vero: prima dell'iPhone c'erano già i palmari e alcuni di questi usavano il sistema operativo Symbian, sviluppato da Nokia. I palmari avevano tante funzioni e lo schermo touch-screen per collegarsi a Internet come un computer.

Quando ancora i social network non erano diffusi, solo i top manager avevano la necessità di collegarsi a Internet in mobilità mentre tutti gli altri potevano benissimo aspettare di rientrare a casa e accendere il computer.

In questa mia nota già criticavo i seguaci di Jobs.

Bantumi

Tra i giochi del Nokia ricordo con nostalgia Bantumi e le ore passate a giocarci specie nell'estate del 2002.

Rispetto al più conosciuto Snake, in Bantumi la sfida era contro il telefonino: io giocatore sfidavo il mio Nokia. Vincere, aumentando il livello di difficoltà, riempiva le mie giornate.

I rischi del telefonino

Col tempo conoscevo anche i lati negativi dell'avere un telefonino: i seccatori insistenti, oggi noti come stalker.

Non scendo nei dettagli, ma a volte ero costretto a tenere il telefonino spento per giorni interi e ogni volta che suonava mi veniva il mal di pancia.

Viste quella ed altre esperienze, oggi ho scelto di stare ben lontano da servizi di messaggistica gratuita come Whatsapp.

Continua...

Forse continuerò il racconto in un'altra occasione.

Dettagli: 15/01/2017 · 3960 view

About me

Antonio Picco, blog on-line dal 2003.

Osservatore intransigente della società, critico dell'evoluzione digitale e del suo impatto sulle nostre vite.
Nel mio blog condivido riflessioni inedite sull'evoluzione del digitale e il suo impatto sulla società, con l'obiettivo di scardinare i diktat del pensiero stampato.
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