Le parole sono di tutti e le opinioni si condividono
antoniopicco.it
nell'ordine delle cose
Sei qui: Home > Che fastidio quelle brutte cose su Facebook
Che fastidio quelle brutte cose su Facebook
Versione aggiornata su ciò che in tanti fanno su Facebook e che a me non piace.
Prologo
Di tanto in tanto sento il bisogno di stroncare alcune abitudini diffuse su Facebook. Ne avevo parlato già in questa nota di tanto tempo fa. Il giocattolo nel frattempo si è rinnovato e i cambiamenti hanno portato con se inevitabili risvolti negativi (compresi quelli ai pantaloni).
Auguri in ritardo
La notifica c'è, è lì, rossa e accesa già dalla mattina: basta cliccare per scrivere una frase di auguri, se vuoi. Chi si collega ogni giorno non può non vedere la notifica. Invece, capita spesso che qualcuno ti faccia gli auguri rigorosamente il giorno dopo, scrivendo sulla tua bacheca:
Auguri in ritardo!!!
A dire il vero, Facebook stesso spinge a questa cattiva abitudine perché ti ripropone la notifica del compleanno del tuo amico anche a distanza di giorni se non gli hai scritto una riga sulla sua bacheca.
Auguri con foto sporcacciona
Qualche caro amico, affezionato più al mondo virtuale che al mondo reale, è solito allegare agli auguri di buon compleanno una foto scaricata direttamente da una selezionata cronologia di foto a tema, dove il tema è sporcaccione.
È come se il tuo amico ti dicesse: visto che è il tuo compleanno, divertiti con questa foto.
Grazie a tutti per gli auguri
Molti fanno come me e ringraziano per gli auguri di buon compleanno sotto ad ogni post degli amici, o con un like a ognuno. Altri, invece, si comportano in modo diverso e dopo aver dato like a tutti i post di Donald Trump, di Matteo Salvini, di Matteo Renzi, di Vittorio Sgarbi, o di Sesso, droga e pastorizia non hanno il tempo di ringraziare che si è ricordato di lui; così, postano uno status dai toni formali con circa queste parole:
Ringrazio per gli auguri
In questo modo, nella home di Facebook il loro compleanno si ripropone come un pasto indigesto, anche a te che lo ha deliberatamente ignorato.
Condividere i post di Fanpage
Convincetevi: i contenuti pubblicati da Fanpage sono click-bait, cioè esche per farvi cliccare sui loro link che rimandano al nulla. Ho già parlato dell'ossessione di Fanpage per il clickbait: titoli che rimandano a storie incredibili, inspiegabili, commoventi, censurate, svelate, rivelate ecc., che - però - sono sempre le solite chiacchiere.
Le bestemmie
Ormai se ne leggono sempre di più. Non mi scandalizzano le bestemmie quando le sento per strada o nei peggiori bar in zona stazione; però, a leggerle nei commenti o su qualche stupido meme l'effetto è peggiore. L'opinione che avevo di te raggiunge i più bassi livelli della piramide alimentare, quasi al livello del concime per i campi agricoli.
Video che sono lungometraggi
Se pubblicate video, siate sintetici ed evitate i lungometraggi che consumano i Giga.
About me
Antonio Picco, blog on-line dal 2003.
Osservatore intransigente della società, critico dell'evoluzione digitale e del suo impatto sulle nostre vite.
Nel mio blog condivido riflessioni inedite sull'evoluzione del digitale e il suo impatto sulla società, con l'obiettivo di scardinare i diktat del pensiero stampato.
Le parole sono di tutti e le opinioni si condividono.
Follow @antoniopicco
Parlo spesso di:
Amazon, Apple, Banksy, Call Center, Clickbait, Clima, Covid, Eccellenze, Europa, Facebook, Fake news, Friuli, Giornate mondiali, Google, Instagram, Italia, Libri, Meme, Meteo, Negazionista, Nostalgia, Popolo del web, Populista, Privacy, Pubblicità, Quora, Rai, Schwa, Selfie, Social network, Spam, Tv, Twitter, WhatsApp, Wikipedia,