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Il sondaggio delle anime perse contro la rovina della lingua italiana
Il sondaggio dell'estate sulle brutte espressioni che rovinano la giornata. Chi sono queste anime perse?
Andiamo a pubblicare il sondaggio. Settimana prossima i risultati
In un insolito pomeriggio di fine maggio del 2013, mi ritrovavo a guardare in TV un vecchio film con Vittorio Gassman. Il film era Anima persa ed è stato girato a Venezia nel 1977, con la regia di Dino Risi [1].
Cominciavo a guardare quel film quando ormai era già cominciato. Qualche tempo dopo e sempre per caso ritrovavo quel film e lo vedevo dall'inizio.
In una scena, Gassman nel ruolo dell'ingegner Stolz dimostra tutta la sua insofferenza per alcune parole, anche solo per il suono delle parole stesse. La scena era un espediente narrativo e lo scopo era mostrare il disordine mentale dell'ingegnere, un uomo ossessionato dalle parole e dal ricordo di un passato che non può più tornare [2].
A quanto pare, io non sono l'unico a lamentare l'abuso di certe espressioni comunemente usate ed abusate da tanti. Contando l'ingegnere Stolz, siamo già in due.
Chiamo a raccolta gli altri ingegneri Stolz del Web. Riporto qui il sondaggio che ho pubblicato su Twitter oggi (3 agosto). C'è una settimana per votare e infine avremo i risultati.
Quale di queste espressioni vi infastidisce di più? Perché? #sondaggio
— Antonio Picco (@antoniopicco) August 3, 2017
Settimana prossima
Prendi un appuntamento e te lo fissano per settimana prossima, dopo un rapido sguardo all'agenda e una breve pausa tra il ci vediamo e settimana prossima. Quella pausa io la devo riempire con l'articolo la.
L'Accademia della Crusca spiega in poche parole come molti siano tratti in errore nel fissare un appuntamento settimana prossima senza l'articolo davanti [3].
Piuttosto che
Dire oppure sembra poco elegante e la lingua usata nei programmi televisivi del pomeriggio hanno - forse - convinto in molti ad usare il piuttosto che come sinonimo di oppure [4].
Andiamo a + infinito
I cuochi della TV lo dicono sempre e lo ripetono anche quelli che fanno i tutorial su Youtube, ma non si muovono fisicamente: andiamo a mettere il sale, dicono, eppure non fanno un passo; andiamo a impiattare, ma rimangono sempre fermi sul posto.
Per l'Accademia della Crusca è un caso di perifrasi imminenziale [5] e non è una malattia.
Populismo
Le statistiche di Google [6] ci mostrano che l'uso della parola populismo non è casuale, ma mostra delle impennate in determinati periodi. Si è parlato molto di populismo nel dicembre del 2012, nel febbraio del 2013 e poi nel dicembre del 2016.
L'espressione è usata con un significato negativo nei confronti di chi manifesta un'opinione libera e in contrapposizione con quella degli eletti, diciamo la casta.
Il popolo e la casta non sono mai stati in armonia. Ricordiamo, per esempio, la storiella della mani che si ribellavano allo stomaco, raccontata da Menenio Agrippa ai plebei per sedare le loro proteste nell'antica Roma [7].
Grazie a chi vota
Ringrazio chi con simpatia partecipa al sondaggio e chi vorrà contribuire con un commento o un'esperienza personale.
Note
- La scheda del film "Anima Persa" su mymovies.it.
- Una recensione del film su zon.it.
- Omissione dell'articolo determinativo nella locuzione temporale settimana prossima/scorsa su accademiadellacrusca.it.
- "Piuttosto che" è anche il titolo del libro di Valeria Della Valle e Giuseppe Patota sui virus linguistici.
- La risposta al questito su accademiadellacrusca.it.
- Le statistiche di Google.
- Il discorso di Menenio Agrippa su Wikipedia.
About me
Antonio Picco, blog on-line dal 2003.
Osservatore intransigente della società, critico dell'evoluzione digitale e del suo impatto sulle nostre vite.
Nel mio blog condivido riflessioni inedite sull'evoluzione del digitale e il suo impatto sulla società, con l'obiettivo di scardinare i diktat del pensiero stampato.
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