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Le foto dei delinquenti prese da Instagram
Arrestano i delinquenti e mostrano le loro foto prese da Instagram. I delinquenti si fanno lo stesso tipo di foto che tutti pubblicano su Instagram. Preoccupante
Arrestati
Hanno arrestato la banda dello spray al peperoncino, quelli della strage nella discoteca a Corinaldo (AN) quando doveva esibirsi Sfera Ebbasta. La banda era formata da sei ragazzi, tutti con età compresa tra i 19 e i 22 anni.
Ai giornalisti è bastato fare una ricerca sul web per conoscere i sei dai loro profili su social network.
Qualche giorno fa due giovani turisti americani sono stati arrestati per l'omicidio di un carabiniere a Roma e anche di loro abbiamo visto le foto tratte dai profili di Instagram.
Tutti su Instagram
Quei giovani, la banda dello spray e i turisti americani, pubblicavano su Instagram lo stesso tipo di foto che la quasi totalità degli utenti pubblicano. Come riconoscere l'indole criminale dai profili personali sui social network, se l'indole criminale si può riconoscere dalle foto? Ai social network gli utenti confessano tutto, tanto da essere trasparenti agli algoritmi.
La religione dei social network
Secondo alcuni critici della Rete, i social network sono paragonabili a una religione e questa religione conta già almeno un miliardo di adepti.
Postare sui social network è una forma di confessione, per svelarsi agli altri, per confermare agli altri di esistere e per avere la conferma di esistere e di far parte di qualcosa di grande. La confessione non riserva mai una penitenza, ma dà sempre una gratificazione, grande o piccola: una notifica, qualche like, i follower a cui rendere conto.
Sempre oggi, il Papa parlando ai giovani li ha invitati a non perdere la loro originalità e a non diventare la copia di altre identità.
La propensione a copiare l'altro emerge dalle foto che i giovani e i giovanissimi pubblicano su Instagram; le foto si somigliano tutte: la stessa posa, gli stessi marchi casualmente inquadrati, gli stessi desideri, il tramonto, i tatuaggi, la scollatura che mostra molto e non per sbaglio, la barba lunga, le cuffie, gli auricolari bianchi ecc.
Sui social network, se una cosa piace a tutti allora deve piacere anche a te.
Suppongo che questa propensione a copiarsi sia favorita dal funzionamento dei social network, dove chi si allinea alla maggioranza è premiato con i like e con i follower, chi non lo fa rimane nello sfondo e chi sbaglia raramente viene sanzionato.
Se i social network sono una religione, questa religione non ha castighi né rinunce, perché gli algoritmi sono programmati per compiacere l'utente a cui non viene mai detto di no.
Lo scontro con la realtà
Allora, fuori dal web lo scontro con la realtà è duro e inevitabile.
Gli algoritmi dei social network ti propongo sempre qualcosa di simile a te e che di sicuro di piacerà. L'esperienza reale, invece, ti fa sempre incappare nell'altro, che ti piaccia o non ti piaccia.
About me
Antonio Picco, blog on-line dal 2003.
Osservatore intransigente della società, critico dell'evoluzione digitale e del suo impatto sulle nostre vite.
Nel mio blog condivido riflessioni inedite sull'evoluzione del digitale e il suo impatto sulla società, con l'obiettivo di scardinare i diktat del pensiero stampato.
Le parole sono di tutti e le opinioni si condividono.
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