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La pubblicità Sì con riso senza lattosio fa discutere
Gli spot dei prodotti Sì con riso senza lattosio stanno infestando i palinsesti TV. A chi sono rivolti?
Dottor Scotti
Gerry Scotti era perfetto come testimonial del riso Scotti. Immancabile la telefonata del dottor Scotti alla fine dello spot per chiarire che Gerry Scotti e Scotti - quello del riso - non erano la stessa persona.
Da qualche giorno la Scotti è tornata in TV con una nuova serie di spot per la linea Sì con riso senza lattosio, pensata per prodotti fatti con il riso, ma senza lattosio (ovviamente).
I video degli spot sono anche su YouTube dai primi giorni di agosto sul canale Risoscotti. Leggete i commenti.
Qual è il target?
Ho intercettato lo spot in TV una prima volta, poi una seconda e ad un certo punto quegli spot erano ovunque. A chi è rivolta la pubblicità di quei prodotti che al senza qualcosa antepongono il sì qualcosa?
Prima c'è il Sì con riso e solo dopo troviamo il senza lattosio.
Ci sono i ragazzi - maschi e femmine - che ballano e cantano un jingle rappato. Qualcuno ha anche le braccia tappezzate di tatuaggi.
La linea di prodotti senza lattosio è sicuramente indirizzata agli intolleranti al latte e, infatti, c'è il bollino dell'apposita associazione. Di sicuro, la pubblicità è volta a convincere anche i più delicati ed esigenti, quelli che preferiscono gli ingredienti che non ci sono a quelli che ci sono.
I siti specializzati in pubblicità parlano della campagna sui social per reclutare i protagonisti dello spot. Lo scopo era avvicinare il consumatore al promotore. I giovanissimi sono convinti di diventare personaggi famosi se diventano famosi: cioè, sperano di essere scoperti dal pubblico, di essere amplificati dai follower e dai like per diventare come i personaggi famosi.
Ma il RAP?
Non è proprio vero RAP. Il jingle ammicca al RAP, come quello della pubblicità di Muu Muu, quello della mucca con gli occhiali.
Da quando in Italia il RAP è stato usato per la pubblicità dei prodotti per l'infanzia, il RAP in Italia ha perso tutto il suo slancio originario. Tra parentesi, la cosa peggiore - secondo me - è il RAP con verso dattilico invece del verso giambico.
I ragazzi dello spot si trovano in una specie di sala prove, come nel telefilm Saranno famosi e si dimenano gioiosamente. Il testo della canzoncina (il jingle) elenca le principali caratteristiche dei nuovi prodotti: la crema spalmabile, le barrette, gli snack ecc.
Il jingle si fa ricordare quasi immediatamente.
La funzione vera della pubblicità
Cito questa frase da Michele Rizzi, La pubblicità è una cosa seria:
La funzione vera della pubblicità consiste nel vestire gli oggetti esistenti con significati simbolici, unendo alla loro funzione pratica [...] un valore linguistico di comunicazione sociale e - in senso antropologico - culturale.
I ragazzi nella sala prove che danzano sulle note del jingle RAP (hip-hop) non sono necessariamente i consumatori tipici ai quali sono rivolti i prodotti senza lattosio; la loro funzione è connotare il prodotto, dare un'immagine alla crema spalmabile senza lattosio, ai cracker o agli snack che non vediamo direttamente.
Non ci viene mostrata la crema, ma il barattolo della crema; non vediamo i cracker (se non per un attimo quando un ragazzo ne addenta uno), ma la confezione dei cracker. La pubblicità ci vuole far vedere l'etichetta per riconoscerla subito al supermercato: la crema, i cracker, gli snack di fuori sono come gli altri e la differenza non si vede ad occhio nudo, ma leggendo l'etichetta.
Allo stesso modo, i ragazzi sono ragazzi comuni (ordinari), ma diventano speciali quando appaiono in video con la maglietta Sì con riso senza lattosio.
È l'immagine di te dentro uno schermo a renderti speciale. Diventi speciale quando in video gli altri vedono la tua immagine.
About me
Antonio Picco, blog on-line dal 2003.
Osservatore intransigente della società, critico dell'evoluzione digitale e del suo impatto sulle nostre vite.
Nel mio blog condivido riflessioni inedite sull'evoluzione del digitale e il suo impatto sulla società, con l'obiettivo di scardinare i diktat del pensiero stampato.
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