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Quella strana sensazione che il tuo telefonino ti ascolti
Parli di qualcosa e ti sembra che il tuo telefonino ti ascolti, quando ti propone una pubblicità proprio su quella cosa; ascolti una canzone e YouTube te ne propone il video. Coincidenze? Ho fatto un esperimento.
I pinoli
Dopo aver comprato alcuni pinoli per preparare una torta di mele, commentavo ad alta voce quanto fosse elevato il loro prezzo al chilo. A poche ora di distanza sulla mia home di Facebook compariva un post sponsorizzato sui pinoli; diceva che i pinoli sono i semi dei pini e che sono fonte di vitamina E, utile nei periodi di stress. A corredo del post, un'immagine di pinoli su sfondo verde a richiamare la natura, i pini scagliosi ed irti, la salute.
Una coincidenza?
Le lampadine
In un'occasione diversa notavo un'altra coincidenza. Stavo sostituendo delle lampadine a casa e, probabilmente, commentavo ad alta voce come fosse diversa la luce dei LED in confronto alla luce della lampadine ad incandescenza.
Senza mai cercare su Google il termine lampadina trovavo, sempre su Facebook, un'inserzione sponsorizzata sulle lampadine a risparmio energetico.
In questi giorni ho cambiato due lampadine a casa. Non cerco le lampadine su internet e non ne ho dato notizia; eppure, oggi mi è comparsa la pubblicità di lampadine. Come fanno a saperlo?
— Antonio Picco (@antoniopicco) October 16, 2019
YouTube
È capitato anche con YouTube. Aprendo l'applicazione sul telefonino, più volte tra i video proposti ho letto il titolo della canzone da poco trasmessa in TV in uno di quei programmi della nostalgia.
Il telefonino ascolta anche la televisione? Una coincidenza?
RC Auto
Hai in scadenza la polizza dell'assicurazione della tua automobile? Come fa a saperlo anche Facebook?
In questo caso le inserzioni sponsorizzate posso essere proposte non tanto perché il telefonino ci ha ascoltato lamentarci della somma da pagare, ma più per come funzionano i filtri a disposizione degli inserzionisti per impostare e raggiungere perfettamente il target degli utenti a cui mostrare la pubblicità. Ne ho parlato qui: i dati sulle assicurazioni sono raccolti in un registro pubblico, in cui compariamo anche con il codice fiscale (che comprende la data e il luogo di nascita); su Facebook siamo registrati con i nostri dati anagrafici. Gli inserzionisti incrociano i dati e sanno, così, chi ha la polizza in scadenza e quando. A loro sono proposte le inserzioni, proprio in prossimità della data di scadenza, cioè quando è maggiore l'interesse per un preventivo con una compagnia diversa, con lo scopo (la speranza) di risparmiare un po'.
Tacete! Il nemico vi ascolta
Sono solo coincidenza? Davvero il telefonino ascolta e memorizza le nostre parole per poi proporci la pubblicità?
Davvero lo farebbe per proporci solo la pubblicità o anche per altri scopi?
Per accertarmene ho fatto un veloce esperimento: con il telefonino vicino ho nominato alcuni marchi e guardando la pubblicità in TV ho commentato ad alta voce gli spot. In quei momenti il telefonino era connesso a Internet.
Di nessuno di quei marchi mi sono state proposte inserzioni; non ho incrociato su Facebook nessuna delle pubblicità viste in TV e commentate ad alta voce. Dal mio breve esperimento non ho ricavato alcuna prova significativa: forse sono state soltanto delle coincidenze; oppure no.
Non sono state delle coincidenze, ma non ne ho avuto le prove - molto probabilmente - perché l'algoritmo non si basa solo sulla singola parola, ma confronta la parola ascoltata con il repertorio di parole che ho già cercato digitandole sulla tastiera o con un tocco del dito (o clic del mouse). I marchi delle pubblicità sulla TV generalista che ho commentato e ripetuto ad alta voce non appartengono al mio ambito di interesse (in prevalenza divani, crema al cioccolato, promozioni per la telefonia mobile ecc.); i pinoli e le lampadine, invece, trovano riscontro perché mi capita di leggere qualche ricetta sul Web e le lampadine sono pur sempre tecnologia, che mi interessa.
Come accadono le cose sul Web?
Facebook e Google ci mostrano ciò che cerchiamo e anche ciò che non abbiamo ancora cercato; ma avremmo potuto farlo. I contenuti sono scelti da noi o dall'algoritmo? Fino a quale punto?
Il telefonino e la possibilità di essere continuamente connessi a Internet si accompagnano molto bene all'idea di libertà: il sapere libero, l'informazione libera, la libertà di pubblicare (foto, video, commenti ecc.), la libertà di comunicare sempre e ovunque, la libertà di comprare. Tutta questa libertà, però, non ci appartiene se ci separiamo dal telefonino e da Internet in generale. Preoccupa se in cambio di tutta questa finta o vera libertà ci sia tolta la libertà di scegliere, perché l'algoritmo ha già scelto al nostro posto meglio di come noi avremmo potuto fare.
About me
Antonio Picco, blog on-line dal 2003.
Osservatore intransigente della società, critico dell'evoluzione digitale e del suo impatto sulle nostre vite.
Nel mio blog condivido riflessioni inedite sull'evoluzione del digitale e il suo impatto sulla società, con l'obiettivo di scardinare i diktat del pensiero stampato.
Le parole sono di tutti e le opinioni si condividono.
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