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Politica e media più devoti che innamorati di Mario Draghi

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Non è amore ma devozione. La politica e i media si votano a Mario Draghi in cerca della remissione di debiti e peccati.

Le larghe intese

Stupisce il largo consenso a Mario Draghi. I media e la politica sembrano innamorati del nuovo Presidente del Consiglio, ai più conosciuto per la sua firma sulle banconote in euro e per la frase «Whatever it takes».

È corretto dire che i media e la politica siano innamorati di Mario Draghi? Secondo me, no.

Innamorati o devoti?

I media e la politica - in una parola, la politica, dal momento che certi media sono strumentali alla politica - hanno manifestato devozione a Mario Draghi. Il presidente Mattarella lo ha incaricato di formare un nuovo governo e di cercare una maggioranza in un Parlamento già sfibrato e, forse, nato male.

La politica si è votata a Mario Draghi come ci si vota a un santo per chiedere la remissione dei peccati e, soprattutto, dei debiti.

Il peccato e la penitenza

La politica, forse inconsciamente, ha maturato il senso di colpa per le conseguenze degli eventi e nel cogliere la provvisorietà del mandato popolare, vicino alla scadenza, i politici si rimettono a chi riparerà ai mali, ai quali loro stessi non hanno saputo trovare rimedio.

La politica fa così penitenza e si rimette al Presidente del Consiglio più per devozione che con amore. Ma la politica e i media sono pronti a fare anche la penitenza?

Propongo una rilettura dell'ultimo anno di pandemia con le parole peccato e penitenza. Il peccato è in ogni gruppetto di persone che diventa immediatamente un assembramento; il peccato è fare una corsa o una passeggiata, voler tornare a casa propria e stare con i propri cari. La penitenza è il castigo della chiusura e della reclusione, la negazione di ogni piacere e la privazione del potere di dare senso all'esistenza.

La politica e i media usando il linguaggio della colpa e del castigo a loro volta si fanno portatori dei mali del mondo; quando diventano consapevoli della caducità del loro ruolo, provvisorio e non immutabile, si rimettono a Mario Draghi e recitano metaforicamente l'Atto di dolore.

Dettagli: 21/02/2021 · 599 view

About me

Antonio Picco, blog on-line dal 2003.

Osservatore intransigente della società, critico dell'evoluzione digitale e del suo impatto sulle nostre vite.
Nel mio blog condivido riflessioni inedite sull'evoluzione del digitale e il suo impatto sulla società, con l'obiettivo di scardinare i diktat del pensiero stampato.
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