Le parole sono di tutti e le opinioni si condividono
antoniopicco.it
nell'ordine delle cose
Sei qui: Home > Elezioni regionali in FVG: quali sono i motivi del calo dell'affluenza?
Elezioni regionali in FVG: quali sono i motivi del calo dell'affluenza?
Vota solo il 45% degli elettori. Uno sguardo all'affluenza alle elezioni regionali negli ultimi anni per formulare qualche ipotesi.
Elezioni regionali in Friuli Venezia Giulia
Il 2 e 3 aprile scorsi ci sono state le elezioni regionali in Friuli Venezia Giulia per il rinnovo del Consiglio e della Giunta regionale. Il dato ufficiale dell'affluenza mostra che solo il 50% degli elettori si è recato alle urne. Guardando ai dati delle passate elezioni, fino al 2003, si nota un trend in calo. Quali sono i motivi?
Ho considerato i dati sull'affluenza alle elezioni regionali per gli anni 2023 (45%), 2018 (50%), 2013 (50%), 2008 (72%) e 2003 (64%).
Nel 2008 si votava non solo per le elezioni regionali ma anche per quelle politiche e l'affluenza è stata la più alta degli ultimi 20 anni.
Qual è il significato del voto?
La bassa affluenza è in contrasto con la diffusa partecipazione al dibattito pubblico che affolla i talk show in TV e le bacheche dei social network. Sembra esserci un'assidua partecipazione democratica, ma solo a parole perché passando ai fatti solo un elettore su due ha espresso il suo voto.
Faccio alcune ipotesi.
- Burocratizzazione: la politica locale non propone più una visione futura della Regione, ma somiglia sempre di più alla gestione di affari correnti, applicazione di regolamenti, copia e incolla di provvedimenti statali. Inoltre, gli eletti spaventati da possibili conseguenze legali si limitano all'applicazione di regolamenti e decreti.
- Delusione dell'elettore: pesa, ormai, la consapevolezza che l'espressione del voto non produce alcun effetto perché, una volta insediato, il Consiglio regionale si dimentica degli elettori per i successivi cinque anni.
- Le carriera del candidato prima di tutto: le elezioni regionali sono sempre più incentrate sui soli (pochi) nomi dei candidati alla presidenza, i quali sembrano sempre più interessati a possibili sviluppi del proprio cursus honorum - magari a Roma - e sempre meno affezionati alle sorti dei corregionali. Il candidato risponde prima di tutto al capo del partito e poi agli elettori corregionali.
- Perdita di fiducia nell'informazione: non si può partecipare attivamente al dibattito pubblico senza una adeguata informazione, coerente, leale, sincera, responsabile. Quando l'informazione scolora nell'entusiasmo sportivo, votare è come assistere a una partita invece che giocarla: l'elettore tifa per l'uno e per l'altro candidato, sceso in campo per questa o per quella squadra.
L'informazione
Merita una seria riflessione il ruolo dell'informazione, specie dopo questi ultimi anni. La TV, i Media, i giornali e i social network chiedono al cittadino un atto di fede e un coinvolgimento emozionale. Invece, l'informazione dovrebbe essere libera e chiara per non diventare propaganda.
About me
Antonio Picco, blog on-line dal 2003.
Osservatore intransigente della società, critico dell'evoluzione digitale e del suo impatto sulle nostre vite.
Nel mio blog condivido riflessioni inedite sull'evoluzione del digitale e il suo impatto sulla società, con l'obiettivo di scardinare i diktat del pensiero stampato.
Le parole sono di tutti e le opinioni si condividono.
Follow @antoniopicco
Parlo spesso di:
Amazon, Apple, Banksy, Call Center, Clickbait, Clima, Covid, Eccellenze, Europa, Facebook, Fake news, Friuli, Giornate mondiali, Google, Instagram, Italia, Libri, Meme, Meteo, Negazionista, Nostalgia, Popolo del web, Populista, Privacy, Pubblicità, Quora, Rai, Schwa, Selfie, Social network, Spam, Tv, Twitter, WhatsApp, Wikipedia,