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Benvenuti nel magico mondo del brain rot

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Dallo squalo con le sneakers all'elefante filosofo: un viaggio allucinante nel nonsense digitale che (forse) dice più di quanto crediamo.

Improbabili accostamenti

Atmosfere da Teletubbilandia, musica da carillon scassato, una voce automatica text to speech, filastrocche nonsense in rima e figure zoomorfe generate dall'intelligenza artificiale sono, in breve, i contenuti brain rot. Il formato è del video breve. Si moltiplicano sui social network come TikTok, Instagram e YouTube.

Knowyourmeme ricostruisce la storia dei brain rot italiani e fissa un punto zero nel gennaio 2025. Quel primo audio meme blasfemo Tralalero Trallalà ha dato il via a una gara dell’assurdo. Lo schema è tracciato: incroci deliranti creati con l’intelligenza artificiale tra un gatto e un gambero, un coccodrillo e un aeroplano, una lucertola e uno pneumatico, con sfoggio di colori sgargianti, sottofondo musicale tipico dei carillon per bambini quando le batterie sono scariche e rime talvolta volgari e blasfeme che raccontano le gesta della creatura.

A me, hanno fatto venire in mente i Teletubbies. Ricorderete l’episodio con l’Orso Donato e il Feroce Leone (Episodio 11, Stagione 1).

Al minuto 14, l’Orso Donato fa visita ai coloratissimi Teletubbies, pupazzi antropomorfi con uno schermo sul pancino e una antenna sulla testa. L’Orso ripete più volte la sua filastrocca, fa versi strani e mostra la lingua mentre fa roteare gli occhi:

Sono l’orso, l’orso Donato
Pelo riccio ma arruffato.
Corro un po' di qua
E corro un po' di là.

A un certo punto, si sente un ruggito, si alza il vento, il cielo si chiude e fa il suo ingresso il Feroce Leone. L’innocenza e le coccole incontrano i denti e la ferocia del predatore.

Sono il Feroce Leone
Con una bocca gigante
E in un solo boccone
Io divoro tutti all' istante.
Sono il feroce leone
E seppur non è di moda
Io spavento le persone
Con la punta della mia coda.
Sono il Feroce Leone
E cerco l’orso Donato
Da me lui si nasconde
Io ancor non l’ho trovato.

Marciume

Brain rot rappresenta per metonimia sia i contenuti, sia l’effetto di deterioramento del cervello di chi si espone lungamente a contenuti simili.

I contenuti giocano sulle distorsioni tra realtà non capite e interiorità sottaciute che emergono in forma simbolica in uno stato di quasi coscienza. La nostalgia di un’infanzia non del tutto risolta riecheggia nelle filastrocche e nella musica da carillon. Il turpiloquio e la ricerca del macabro riflettono il disagio e la disconnessione con il mondo: la nostalgia oscilla tra qualcosa che è finito troppo presto e qualcosa che poteva esserci ma non c’è stata (anemoia). La mente umana sa proiettarsi altrove grazie al potere dell'immaginazione, come ci insegna Spongebob. Mi immagino il tipico creatore di brain rot come un Wojak triste (feels guy) annoiato, in stallo tra un passato che non c'è stato e un futuro che non si riesce a immaginare.

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Anemoia

Il consumo di contenuti semplici e semplificati, ridotti alla scarica di dopamina che riescono a indurre sugli altri, può nel lungo termine causare un deterioramento delle capacità cerebrali. Hanno, cioè, lo stesso effetto delle sostanze stupefacenti, dell’ansia, dello stress, dei traumi ecc.

Secondo l’Oxford Dictionary, brain rot è parola dell’anno 2024. Il deterioramento cerebrale dovuto al consumo a dismisura di contenuti online apre una crisi culturale: la ricerca di stimoli e di scariche di dopamina tiene sempre più persone lontane dalla riflessione e dal pensiero complesso.

Alcuni esempi di brain rot

Guardiamo, per esempio, i seguenti video pubblicati su YouTube nelle ultime settimane (le visualizzaioni sono riferite alla data del 7 aprile 2025):

I commenti non si contano e il pubblico è internazionale. Lo squalo con le scarpe da ginnastica, l’elefante cactus Lirilì Larilà che cammina nel deserto qua e là, il coccodrillo aeroplano Bombardiro Crocodilo che bombarda i bambini sono solo alcuni dei mostriciattoli con storielle in rima che stanno facendo il giro del Web. Difficile trovare un senso; è più facile rimanere soltanto presi dal compiacimento di una rima che si chiude nell’assurdo.

Riporto alcuni testi, quelli meno censurabili.

Lirilì Larilà

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Lirilì Larilà
Elefante nel deserto che cammina qua e là.
con la sua conchiglia e l’orologio che fa tic tac.
Le spine del cactus mi fanno un attacco flashback.
Arriva zio Ramon su una mongolfiera blu
gridando: “ma che fai lì? Ti piace pure il wi-fi tu?"
Io rispondo senza fiato: “cerco solo di capire
perché un cactus con sandali si possa anche vestire".

Cavallo virtuoso

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Ecco cavallo virtuoso
uno show strepitoso.
Era una volta un cavallo stravagante:
testa di equino, corpo brillante.
Non di muscoli né di velluto
ma di legno e corde un suono assoluto.
Con stivali neri grandi e lucenti
suonava il piano tra mille genti.
Ballava il tango, suonava il jazz
un vero prodigio, un artista da pazzi.
"Buongiorno amigos, io sono Juan.
Suono, ballo e mangio flan",
diceva ridendo girando in pista
con pose da star, un vero artista.
Un giorno a Milano nel centro affollato
scivolò sul pavimento bagnato.
Mammamia, che cosa è successo?
Cadde di schiena ma rise lo stesso.
Il pubblico rise poi lo applaudì
e lui con un salto di nuovo partì.
Non ho paura, io sono speciale.
Un cavallo pianista, idea geniale.
Arrivò un gatto chiamato Pierrot:
faceva il balletto, un piccolo show.
Juan sorrise: "Dai, balla con me!"
E il duo danzava con grande cache.
Su spiagge dorate e piazze giganti
ovunque brillava tra mille diamanti.
E nei cuori di tutti restò il suo sorriso.
Cavallo virtuoso, un suono preciso.

Trippi troppa, troppa trippa

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Trippi troppa, troppa trippa. Tre topi trotterellando tra tromboni tritati triplicando trottoline tropicali e chi troppa vuole nulla trippa!

Burbaloni Luliloli

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Burbaloni Luliloli, Capibarello cocossini. È molto raro trovare sulle coste di Bali una noce di cocco unica nel suo genere che contenga un capibara al suo interno. Si tratta di un evento molto raro in cui la gente del posto si riunisce attorno a un fuoco e celebra l’arrivo del dio capibara cocco.

Un utente russo che scrive in cirillico commenta: “Compagni italiani, voglio che sappiate: in Russia amiamo davvero il Bombardiro Crocodilo” (tradotto in automatico da YouTube).

Un italiano commenta in inglese e scrive: “Da italiano, posso confermare che questo è ciò che normalmente facciamo quando siamo annoiati” (tradotto da me).

Un altro ammette in italiano: “Siamo diventati drogati”.

Uno, sempre in russo, scrive: “Mi fa male la testa per un tale carico semantico” (tradotto in automatico da YouTube).

Molti altri commenti esprimono semplicemente apprezzamento per il brain rot preferito.

L'estetica del brain rot

Nelle creature immaginarie dei brain rot gli elementi del mondo si mischiano, perdono di senso e sconfinano nel nulla. I contenuti sono brevi e non coinvolgono il pensiero. Lo scopo è stimolare, appagare, anestetizzare.

Le volgarità - qui omesse - servono a giocare con le parole, così come fanno i bambini, e tavolta sono raccapriccianti,

A differenza dei meme creati a partire da una stessa immagine, immediatamente riconoscibile in cui l’elemento nuovo è la scritta, i brain rot sono per forza tutti diversi, almeno in una fase iniziale. Successivamente i mostriciattoli possono prendere vita in ulteriori video rielaborati da altri utenti, scontrarsi in improbabili sfide con altri brain rot, partecipare a classifiche.

Spunti di riflessione

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Brain rot

Dietro l'apparente innocuità di Lirilì Larilà e di Cavallo Virtuoso, si cela forse un disagio più profondo, un'eco lontana di infanzie incompiute e di un presente che fatica a offrire orizzonti significativi. Stiamo ridendo con l'assurdo o stiamo ridendo del nostro stesso smarrimento?

Forse, in questo carnevale digitale senza regole, la vera domanda non è cosa sia il brain rot, ma cosa dice di noi, di questa strana tribù connessa che trova rifugio nel nonsense.

E voi, vi siete già ritrovati a canticchiare una di queste filastrocche insensate?

Dettagli: 08/04/2025 · 158 view

About me

Antonio Picco, blog on-line dal 2003.

Osservatore intransigente della società, critico dell'evoluzione digitale e del suo impatto sulle nostre vite.
Nel mio blog condivido riflessioni inedite sull'evoluzione del digitale e il suo impatto sulla società, con l'obiettivo di scardinare i diktat del pensiero stampato.
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