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In Italia si lavora di più ma si guadagna e ci si diverte di meno
Dalla pubblicazione dell'Istat Noi Italia, si vede che la spesa media per ricreazione e cultura è il media in 7% del totale e nel confronto con gli altri Paesi europei si colloca sotto la media. In alto nella classifica il Regno Unito e i paesi scandinavi.
Allora, dal sito dell'Organisation for Economic Co-operation and Development ho consultato alcuni dati limitatamente a Italia e Regno Unito; in particolare, i dati su:
- Pil pro capite (GDP per capita), in dollari;
- tasse su beni e servizi, come percentuale del Pil pro capita;
- monte ore di lavoro medio per anno.
Lo scopo è quello di capire - a grandi linee - come maggiore ricchezza, minore tassazione e più tempo libero possano permettere alle famiglie di dedicare più risorse a ricreazione e cultura, come ogni paese economicamente avanzato si vanta di poter fare.
Parametro | Unità | UK | Italia |
---|---|---|---|
Pil pro capite 2009 | $ | 35 151 | 32 413 |
Pil pro capite 2010 | $ | 35 917 | 31 563 |
Tasse su beni e servizi 2009 | % Pil | 10% | 10,6% |
Ore di lavoro annue 2009 | ore/anno | 1643 | 1772 |
Dai dati si vede che nel Regno Unito il Pil pro capite è di poco aumentato dal 2009 al 2010 mentre in Italia,
dove il Pil pro capite è inferiore a quello inglese, è diminuito.
Le tasse su beni e servizi sono dello stesso ordine di grandezza, ma in Italia ne paghiamo comunque di più.
Gli italiani hanno meno tempo libero.
Un paese dove si lavora di più (i dati non tengono conto del lavoro nero, e ce n'è tanto) ma si guadagna meno, e dove si pagano più tasse ma ci sono meno servizi, con difficoltà può relazionarsi alla pari con Regno Unito, Germania e Francia, ad esempio.
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Antonio Picco, blog on-line dal 2003.
Osservatore intransigente della società, critico dell'evoluzione digitale e del suo impatto sulle nostre vite.
Nel mio blog condivido riflessioni inedite sull'evoluzione del digitale e il suo impatto sulla società, con l'obiettivo di scardinare i diktat del pensiero stampato.
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