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Pubblicità Unicredit, avvilente per le donne

In uno spot di mezzo minuto sono condensati più messaggi, sia come immagini, sia come parole. La pubblicità che vediamo in questi giorni per l'aumento di capitale della banca Unicredit nella sua banalità e nello stile obsoleto e poco creativo, può nascondere altri significati.

All'inizio non si vede molto bene e non si capisce perché quella giovane donna si tolga scarpe e cappello per arrampicarsi sull'asta della bandiera: il tricolore non si spiega al vento perché in parte impigliata.
La bandiera simboleggia il Paese che attraversa un momento difficile e, nella metafora, azioni concrete come aderire all'offerta di Unicredit aiuta il Paese. Per arrampicarsi con più agilità, la donna si sfila le scarpe, che sono del tipo basse senza tacco, quindi nessun feticismo; si toglie anche il cappello, una cuffia in lana bianca, e lascia sciolti i capelli ricci. Si intuisce che è inverno e fa freddo, anzi tutta l'atmosfera è fredda e grigia nella penombra dei palazzoni in stile Financial District londinese. Niente scarpe, niente cappello ma lo zaino resta: perché?
La donna, con lo zaino sulle spalle, libera la bandiera e lo zaino non le pesa; chi la guarda da terra, invece, appoggia la ventiquattrore e applaude. Lo zaino potrebbe rappresentare il capitale che la donna porta alla banca per l'aumento di capitale, l'azione concreta da fare per aiutare la banca e quindi il Paese. Chi sta a terra guarda e batte le mani ma i loro capitali sono... a terra.

Un aspetto su cui vorrei soffermarmi è l'immagine che la donna avvinghiata al palo rimanda: la lap dance (o pole dance) , cioè quel ballo - esibizione di ballerine che si spogliano e danzano avvinghiate un palo; gli spettatori rimangono a guardare e apprezzano l'esibizione. L'immagine è un po' avvilente, non trovate?

Dettagli: 25/01/2012 · 2655 view

About me

Antonio Picco, blog on-line dal 2003.

Osservatore intransigente della società, critico dell'evoluzione digitale e del suo impatto sulle nostre vite.
Nel mio blog condivido riflessioni inedite sull'evoluzione del digitale e il suo impatto sulla società, con l'obiettivo di scardinare i diktat del pensiero stampato.
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