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Su twitter guerre di bande, minuti di silenzio, poesia e stocazzismo
Prosegue il discorso su Twitter, a un anno di distanza da
questo mio post sull'ordinaria banalità di certi tweet: cosa è cambiato, quali
sono oggi le principali espressioni abusate e chi ne abusa?
Ne parlo per esperienza diretta, quindi sono
esclusi - perché non ne ho esperienza diretta e non ne voglio avere - tutti i tweet a carattere pornografico,
delle ragazzine viziate, dei perdigiorno che fanno la rassegna stampa, delle citazioni sempre e comunque,
dei social media strategist.
Preambolo
Sulla pagina iniziale di Twitter, prima di fare il login, c'è una scritta che sintetizza lo scopo del social network:
Benvenuto su Twitter.
Scopri cosa dicono, proprio in questo momento, le persone e le organizzazioni che ti interessano.
Non dice, invece, crea personaggi e organizzazioni interessanti per creare contenuti interessanti; su Twitter non ci sono i leader ma i follower, in accordo con la frase iniziale.
Il tweet utile
La timeline è un flusso continuo di aggiornamenti, anche se alcuni non sono postati manualmente dall'utente ma da qualche collegamento ad altri servizi: le geolocalizzazioi di Foursquare, i like di Youtube, le sfide a Ruzzle e il tipico ho appena usato #Shazam per taggare...
Mi scuso con chi compare nello screenshot: è un'istantanea del flusso di tweet inutili generati da #Shazam. Sono tweet inutili perché:
- non sono tweet che leggo fino in fondo, appena vedo ho appena usato salto al tweet successivo;
- non visualizzo il contenuto multimediale, ma al massimo - se non sono stato abbastanza attento nel punto precedente - leggo il titolo della canzone;
- se ho voglia di sentire un brano, posso farlo da solo quando voglio e secondo i miei gusti;
- non sono i tweet automatici che mi interessano (vedi frase di benvenuto sulla pagina di login di Twitter).
I poeti e gli anti-poeti
Da qualche settimana, ci si lamenta per una vena poetica che deve essersi aperta da qualche parte su Twitter. Non
riesco a individuare la tipologia di tweet poetico forse perché non ne ho nella mia timeline. Si verifica, come si
vede dallo screenshot e - al solito - mi scuso con gli ignari che vi compaiono, una frequente lagna versi i
poeti; non ci siamo ancora stufati dei santi e dei navigatori.
Chiedo di mostrarmi qualche esempio di poeti per
capire meglio il fenomeno.
Che problemi hanno?
Quando un tormentone si moltiplica tra i tweet di molti, c'è sempre qualcuno che ne rivendica la paternità: vorrei conoscere il padre di che problemi hanno. Interessante, però, la viralità del modo di dire e come si sia propagato tra utenti diversi e diversificati.
Un minuto di silenzio
Stenderei un velo pietoso e mi auguro minuti di silenzio veri da parte di chi li propone. Notare il tweet della directioner sull'improbabile matrimonio di Harry Styles che è stato retwittato 92 volte, generando oltre un'ora e mezza di silenzio.
Un buon libro
Di solito, dopo aver declamato il tiolo del buon libro si emette un verso con la bocca, un mugolio compiaciuto come quello che si fa dopo aver annusato l'arrosto. Il buon libro è una ventata di aria fresca per chi è abituato all'aria viziata.
Le guerre di bande
Era un popolare gioco di Facebook e il popolo di Twitter, già popolo di Facebook, l'ha portato su Twitter dove
non ci sono i giochi. Funziona sull'uso distorto e morboso di Twitter dove l'utente cerca di diventare il capo incontestato
di un impero (come dice la pubblicità del gioco on-line Forge of Empires che vediamo in questi giorni in tv). Un insulto,
un commento interpretato male o uno sfottò e si chiamano in adunata i follower: se siete dei follower fedeli, bloccate in
massa Tizio. Per dare corpo al sugo nel quale le guerre di bande si cucinano, il capo banda retwitta i colpi dei
fedelissimi e chiama altri in trincea.
Mi è capitato di sentire che le maestre di Twitter, che fanno sorveglianza ai bambini durante la ricreazione, poi sgridano e
mandano in castigo l'utente segnalato più volte. Naturalmente non funziona così, neanche a scuola funzionava così.
Le citazioni
Stanno un po' passando di moda, non perché non se ne usino più. Per la stessa voglia di essere leader invece di follower, invece di scrivere banalmente con un copia e incolla la citazione in un tweet, il twittatore di citazioni trova la frase giusta, cerca una foto dell'autore e crea un'immagine con la faccia del citato e la citazione in cui aggiunge il proprio marchio di fabbrica, un invito a seguire e a retwittare. Lo facevano già su Facebook.
Please RT
Se c'è un tweet che non retwitto è quello con l'invito al retwit.
Stocazzo e lo stocazzismo
Questa è una perla: è la parola sulla bocca di tutti e la si mette un po' dove capita per una gioia immediata. Alcuni con l'hashtag #stocazzo altri - per errore - con la mention @stocazzo. L'utente @stocazzo esiste ma non sa perché gli arrivino tutte queste menzioni, lui che neanche è italiano.
About me
Antonio Picco, blog on-line dal 2003.
Osservatore intransigente della società, critico dell'evoluzione digitale e del suo impatto sulle nostre vite.
Nel mio blog condivido riflessioni inedite sull'evoluzione del digitale e il suo impatto sulla società, con l'obiettivo di scardinare i diktat del pensiero stampato.
Le parole sono di tutti e le opinioni si condividono.
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