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Un tweet ogni 15 minuti per non spammare Severgnini, ma vale un po' per tutti

Faccio come nei tiggì e parlo ancora di Twitter. Giorni fa leggevo nelle tendenze le ire suscitate dal disperato appello di Beppe Severgnini.

Anche se non supero la soglia Severgnini, alla prima lettura del tweet non ne condividevo il limite; contestavo, invece, come fosse possibile per un quotidiano avere più di 10 pagine: quasi nessuno legge tutte le 20 o 30 pagine di un quotidiano, non c'è il tempo. La mia opinione sulle troppe pagine dei quotidiani resta, ma qualche fondo di verità al tweet di Severgnini occorre riconoscerlo.

Qualche giorno dopo, scriveva: chi troppo twitta rischia l'aria fritta. Il discorso, allora, prende un'altra piega e un significato più condivisibile; ma come stimare il limite di tweet-giorno? Secondo me, occorre tenere presente che su Twitter si seguono le persone e le organizzazioni che ci interessano ma seguire le persone che ci interessano non vuol dire che tutto ciò che essi scrivono sia sempre interessante. Poi, farei alcune considerazioni sulla varietà della timeline, che dipende principalemte da:

  • numero di persone che seguiamo (following);
  • numero di persone effettivamente attive tra quelle che seguiamo;
  • frequenza di tweet dello stesso utente in un unica schermata;
  • frequenza dell stesso utente in schermate diverse;
  • tweet veri e tweet automatici (ad esempio quelli postati automaticamente da #Shazam);
  • orario in cui ci connettiamo;
  • quante schermate scorriamo;
  • quanto tempo passiamo su twitter durante il giorno.

Più persone seguiamo e più animata sarà la nosta timeline; però se seguiamo troppi utenti è ragionevole pensare che non dedichiamo sufficiente attenzione a tutti. Tra quelli che seguiamo alcuni twittano di più, altri di meno. Tra quelli che twittano regolarmente ci sono gli utenti iperattivi, quelli che - secondo Severgnini - twittano troppo rischiando l'aria fritta.

Come diciamo che il silenzio è d'oro, così diciamo che chi twitta meno è più interessante; però, non è del tutto vero: su 10 tweet di uno stesso utente che leggiamo possono essercene alcuni interessanti e alcuni di aria fritta ma, finchè ci sono i tweet interessanti, tutto ok; quell'unico tweet che intercettiamo di un utente poco presente può essere o interessante o di aria fritta e se è veramente aria fritta, allora si smette di seguirlo.

Tra i contenuti postati che fanno perdere di interesse, secondo me, ci sono i tweet automatici (tweet inutili), con link a video musicali, retweet di chi ti menziona (non mi serve sapere cosa tu dici a lui e cosa lui dice a te, specie se non seguo entrambi!), hashtag ripetuti (ad esempio sulle 100 cose su... e le elenchi tutte!), tweet a carattere propagandistico, e quelli con verbalizzato il talk show della serata.

La qualità della timeline cambia anche in base all'orario e a quante volte ci connettiamo: la mattina è dei galli che danno il buongiorno fino all'ora di pranzo, il primo pomeriggio ci sono le notizie, poi un po' di tv ecc.

Concludendo, è più giusto parlare di tweet postati consecutivamente e non di tweet al giorno; il numero accettabile di tweet per schermata di uno stesso utente è soggettivo e sarà maggiore se:

  • segui molte persone, perché nel mucchio si distribuiscono meglio;
  • scorri abbastanza schermate per volte (quindi sei interessato ai following);
  • ti connetti più volte durante il giorno;

viceversa, sarà minore se:

  • segui poche persone (ma sempre lui scrive?!);
  • sei sempre connesso, quindi non ti serve scorre le schermate, perché mancano l'effetto novità e l'interesse se leggi un tweet per volta.

Consideriamo una schermata composta da 30 tweet (ad esempio nella versione per cellulari); il numero accettabile di tweet per schermata di uno stesso utente si può stimare in:

30·t·n·Cu / following·s

dove:

  • 30 è il numero di tweet in una schermata;
  • t è il tempo medio di una connessione in minuti;
  • n è il numero di connessioni durante il giorno;
  • Cu è il coefficiente di tweet utili (o interessanti), ad esempio diciamo che Cu=0,5 se una volta su due scriviamo aria fritta;
  • following è il numero delle persone che seguiamo (supponiamo siano tutti attivi regolarmente);
  • s è il tempo che si impiega per leggere una schermata in min.

Facendo un esempio pratico, supponiamo che Severgnigni segua 150 persone e si connetta per 15 minuti 4 volte al giorno dedicando 2 minuti a schermata; inoltre, supponiamo che la metà dei tweet sia aria fritta, cioé Cu=0,5; il numero accettabile di tweet per schermata di uno stesso utente è pari a 3:

30·15·4·0,5 /       150·2    

Questi 3 tweet che sono concessi all'utente seguito saranno mediamente distribuiti nella timeline; se i 30 tweet di una schermata vengono postati al ritmo di 1 al minuto, allora l'utente si regolerà e posterà un tweet ogni 15 minuti per non spammare la timeline di Severgnini.

Probabilmente Severgnini neanche vi segue, quindi è inutile che vi poniate il problema. Ad ogni modo, credo che una media di 1 tweet ogni 15 minuti (esclusi i tweet indirizzati con mention all'inizio a terze persone) sia sufficiente per tutti.

Aggiornamento del 23/08/2013 - ho aggiunto delle precisazioni, leggi qui.

Dettagli: 21/08/2013 · 1824 view

About me

Antonio Picco, blog on-line dal 2003.

Osservatore intransigente della società, critico dell'evoluzione digitale e del suo impatto sulle nostre vite.
Nel mio blog condivido riflessioni inedite sull'evoluzione del digitale e il suo impatto sulla società, con l'obiettivo di scardinare i diktat del pensiero stampato.
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