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La pubblicità di Conad, il lavoro dei giovani e in valigia mutande e pane
La pubblicità di Conad per il Natale si ispira alla scena cult di Totò, Peppino e la Malafemmina: nella valigia, mutande e pane.
Il video dello spot
In una casa sapientemente addobbata per le feste, ci si prepara al Natale. Improvvisa una telefonata: il giovane di casa ha finalmente un lavoro e deve lasciare la casa e la famiglia, proprio a Natale, per presentarsi puntuale al suo primo giorno di lavoro.
L'accento meridionale ci porta al Sud.
Si prepara la valigia in fretta: le camicie, la maglia di lana, le mutande ecc. La madre vuole aggiungere ancora qualcosa nella valigia, anche se non c'è posto ed ecco che cerca di infilare forme di formaggio, salumi e pasta senza neanche incartarli.
Ma come, il formaggio sulla camicia stirata? Alla fine si avvicina il padre e allunga al figlio una più comoda carta prepagata da 100 euro da spendere nei supermercati Conad per comprare tutti i prodotti tipici che non stavano in valigia.
Come Totò e Peppino a Milano
Evidentemente, Gabriele Salvatores - il regista dello spot - deve essersi ispirato alla scena del film Totò, Peppino e la Malafemmina (1956) quando Totò e Peppino, con la sorella, arrivano a Milano dal Sud, si sistemano in albergo e aprono le valigie.
Mutande e pane! Dalla prima valigia tra qualche paio di mutandoni di lana a gamba lunga - dissero loro che a Milano faceva freddo - Totò sfila delle grosse pagnotte, di quelle fatte con la farina di grano duro, caciotte, 4 kg di pasta lunga, sufficiente per tre giorni. Nella stanza sono appesi già altri salumi e formaggi; sul tavolino ci sono fiaschi di vino e bottiglie. Dall'ultima valigia, la più piccola, escono due galline.
Ancora polemiche
Avete notato che gli spot di Conad sono sempre ambientati di notte? O la sera tardi, dopo il tramonto, o la mattina presto, prima dell'alba.
Nel 2016 commentavo qui che Conad lasciava sottintendere nei suoi spot che chi lavora nei loro punti vendita dovesse rinunciare alla famiglia. Il negozio viene prima di tutto, anche della famiglia.
In quello spot, si vede il parcheggio del supermercato, la sera; non c'è quasi nessuno se non un'automobile con dentro una donna che aspetta forse il compagno. Lui lavora proprio in quel supermercato. L'appuntamento è per le 19:30 ma alle 20:55, un'ora e mezza dopo, ancora non si vede nessuno.
Lo scorso Natale, tra le corsie del supermercato era rappresentata la natività. Allora criticavo Conad e la scelta di aprire i supermercati anche a Natale. Il lavoro per Conad non fa conciliare la fedeltà al supermercato con l'intimità della famiglia.
Conad insiste nel porre il supermercato prima della famiglia. Conad è una cooperativa i cui soci sono i dettaglianti, quindi imprenditori del loro punto vendita. L'idea romantica della cooperativa secondo l'articolo 45 della Costituzione scolora nel peggior modo possibile di interpretare il lavoro, come - per esempio - è inteso nelle fabbriche cinese dove fanno l'iPhone con turni superiori alle 12 ore e sacrifici indicibili per la fabbrica a discapito di tutto il resto (si legga questo articolo sul Corriere).
About me
Antonio Picco, blog on-line dal 2003.
Osservatore intransigente della società, critico dell'evoluzione digitale e del suo impatto sulle nostre vite.
Nel mio blog condivido riflessioni inedite sull'evoluzione del digitale e il suo impatto sulla società, con l'obiettivo di scardinare i diktat del pensiero stampato.
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